Comunicato Curia dicembre 2008

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Comunicato Curia dicembre 2008

Nel maggio del 2006 le Edizioni Segno pubblicarono un comunicato voluto da fra Elia che riportiamo di seguito:

COMUNICATO DI FRA ELIA MAGGIO 2006
(Pubblicato dalle Edizioni Segno su richiesta di Fra Elia).

"Fratello Elia, nel desiderio di vivere appieno la sua vita di preghiera e di lavoro in fraternità, chiede umilmente il silenzio intorno alla sua persona... diffida chiunque ad entrare abusivamente nel convento e scattare foto. Fratello Elia chiede inoltre di non essere indegnamente paragonato né a Padre Pio né a nessun'altra figura della Chiesa. Ogni persona, completamente dedita al Signore, ha il suo calvario e la propria strada da seguire, che, come la storia insegna, è sempre e totalmente diversa l'una dall'altra."

Nel dicembre 2008 la Curia di Terni pubblica un comunicato stampa su Elia Cataldo che riportiamo integralmente:

DICHIARAZIONE DELLA CURIA DI TERNI SU FRA ELIA CATALDO.

Con la presente nota la Curia precisa quanto segue:
L’ex Convento “San Francesco” di Calvi è una struttura, attualmente ad uso di abitazione civile, nella quale dimora, come legittimo proprietario, Elia Cataldo con un piccolo gruppo di persone. Egli ha chiesto per sé e per il gruppo che lo accompagna, il paterno discernimento del vescovo diocesano, Mons. Vincenzo Paglia, il quale sta seguendo con attenzione il loro cammino.

Al fine di poter raggiungere una comprensione completa e obiettiva si rende necessaria la massima prudenza e la valutazione di ogni elemento utile al discernimento. Per questo motivo, né lui né il suo gruppo hanno ancora ricevuto alcuna approvazione ecclesiastica, anche se a loro è riservata la premurosa attenzione della Chiesa, la quale è per tutti importante.

In questo momento è stato richiesto a Elia Cataldo di non animare incontri di preghiera, nelle chiese parrocchiali e non parrocchiali, del territorio della Diocesi di Terni Narni Amelia.

Terni, 08/12/2008

COME INTERPRETARE

IL COMUNICATO STAMPA DELLA CURIA.

 

NATURA DEL DOCUMENTO.

La “Dichiarazione” in oggetto non è un documento protocollato e notificato di persona all’interessato in oggetto, ma un semplice “comunicato stampa”, attraverso il quale si vuole rendere nota, cioè pubblica, qual è fino ad oggi la posizione del Vescovo e della Diocesi di Terni nei confronti di CATALDO ELIA, comunemente conosciuto come fra’ Elia.

Dal testo del documento si evince:

  1. che ELIA CATALDO e il gruppo che lo accompagna sono conosciuti dal Vescovo di Terni;
  2. che è stato chiesto al Vescovo un “PATERNO DISCERNIMENTO”;
  3. il quale come risposta: “STA SEGUENDO CON ATTENZIONE IL LORO CAMMINO”.

Nella seconda parte della dichiarazione si aggiunge che:

  1. è in corso “UNA PRUDENTE VALUTAZIONE DI OGNI ELEMENTO UTILE AL DISCERNIMENTO”. Elementi utili al discernimento sono da intendere la raccolta di testimonianze e ogni tipo di documentazione della missione e dell’opera di fra’ Elia, dovunque essa si svolga, da far pervenire direttamente al Vescovo di Terni;
  2. allo stato delle cose, l’opera di discernimento non LA si deve confondere con una “approvazione ecclesiastica[1]”, ma ha il valore di una “premurosa attenzione della Chiesa”.

Nella terza parte, dove una lettura superficiale può far pensare ad un intervento disciplinare restrittivo nei confronti di Fra Elia, il Vescovo invece si esprime con il giusto equilibrio, dimostrando rispetto per coloro che non credono ai carismi di fra Elia[2], senza per questo impedire al Nostro di svolgere la sua missione nel convento di Calvi, dove egli risiede con la sua Comunità, per chi ricorrendo al suo aiuto e alla sua intercessione trovi conforto, consolazione, speranza, conversione e conferma nella fede.

  1. Quando si richiede (NB: non “si proibisce” “si vieta”, ma “SI RICHIEDE”) a fra’ Elia di non animare incontri di preghiera nelle chiese della Diocesi, si fa riferimento a una cosa che fra’ Elia non ha mai fatto, né ha mai chiesto di fare. Da quando fra’ Elia si è stabilito a Calvi dell’Umbria, cioè dal Maggio 2003 fino ad oggi, ha sempre e soltanto svolto la sua missione all’interno del suo Convento di Calvi, del quale è legittimo proprietario. Detto in modo positivo, si chiede a fra’ Elia di continuare a comportarsi come si è comportato fino ad oggi.
  2. Questo significa che il Vescovo fino ad oggi in ciò che fra’ Elia fa e dice nel suo Convento quando incontra le numerose persone che ricorrono a lui non ha riscontrato nulla di negativo, né di contrario alla fede cristiana, o al sentire o all’agire della Chiesa..

La richiesta di non animare incontri di preghiera nelle chiese della Diocesi di Terni, non impedisce a fra Elia di recarsi in altre Diocesi, dove l’Ordinario del luogo lo consente, per animare incontri di preghiera e svolgere la sua missione evangelizzatrice in chiese parrocchiali e non, sempre in obbedienza al Vescovo della Diocesi (vedi per esempio: Vigevano, Salisburgo, Eisenstadt, Australia, Indonesia, ecc.).

 


[1] L’ “approvazione ecclesiastica” riguarda direttamente l’Associazione fondata da fra Elia, cioè “GLI APOSTOLI DI DIO” che nelle sue intenzioni dovrà svilupparsi in un Istituto religioso, e non la persona di fra Elia, che rimane in tutto e per tutto un  “figlio della Chiesa” come un qualsiasi altro battezzato. Per i carismi che lo caratterizzano fra Elia è un “figlio speciale” verso il quale la Chiesa sta svolgendo un “paterno discernimento”, che assolutamente non lo esclude da essa.  

[2] Secondo la dottrina cattolica nessuno è obbligato a credere ad apparizioni, fenomeni mistici o rivelazioni private, anche se riconosciuti dalla Chiesa, perché non aggiungeranno mai nulla a quanto Dio ha rivelato per mezzo di Gesù suo Figlio durante la sua missione terrena. 

 

Fraternita

La Fraternità di fra Elia degli Apostoli di Dio