La prima costruzione

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STORIA DEL CONVENTO DI SAN BERARDO DA CALVI

« Contava appena 600 anime, nel XIII secolo, Calvi dell'Umbria. Un minuto paese della Sabina (che entrerà politicamente nell'orbita umbra solo nel 1827) capace però di dare i natali a due grandi personaggi della storia francescana: uno dei primi santi e uno dei primi vescovi. Berardo da Calvi, annoverato tra i protomartiri francescani, ucciso in Marocco nel 1220 insieme ad altri quattro frati provenienti dall'attuale diocesi di Terni Narni Amelia (Ottone Petricchi da Stroncone, Adiuto da Schifanoia, Accursio da Aguzzo e Pietro da San Gemini), Berardo sarebbe diventato uno dei primi santi dell'ordine fondato da Francesco d'Assisi.

... Giovane nobile, Berardo si era prostrato ai piedi di Francesco affinché lo connumerasse tra i suoi discepoli.

… Il serafico Padre, nell'andare più volte in Roma, prese una scorciatoia attraverso la montagna, più volte, facendo dimora a Calvi. Per altro scorciatoia già conosciuta al tempo degli antichi romani, quando usava passarvi Giulio Cesare con le sue legioni, tantoché una valle del monte San Pancrazio é tutt'ora chiamata "di Giulio Cesare". E in basso al Monte San Pancrazio vi è Casti-um Carbi (questo il nome latino di Calvi).  Da qui vi era un accampamento militare, e passava una antica strada romana, che portava alla città di Foronovo in Sabina, e qui scorciatoia di altre strade verso Roma; sui suoi resti sorge ora la cattedrale sabinese di Vescovio.

In uno dei viaggi verso Roma il serafico padre Francesco, verso la fine dell'anno 1213, predicò a molta gente raccolta nella valletta sottostante Calvi, detta di San Salvatore, e in particolare ai profughi dei castelli di Altaino (di faccia al paese) e Striano, abbattuti per volere di papa Innocenzo III, perché vi s'erano rifugiati eretici delle setta dei Catari e Patarini (correndo allora l'anno 1209 di Nostro Signore Gesù Cristo).

" La casa di san Berardo sopra l'alta rupe, sovrastava la sottostante valle detta di San Salvatore …"

Dopo l'ordine sacerdotale, Berardo era diventato un grande predicatore in lingua araba. Probabilmente non dovette essere stato l'unico viaggio nella terra dei saraceni. Eroe e principale punto di riferimento religioso del paese, dopo la morte gli viene intitolato il convento in cui vive oggi Cataldo Elia, il presunto stimmatizzato conosciuto come "Fra' Ella". Ma Berardo non resta il solo grande francescano nato a Calvi.

Negli anni che passarono dal paese calvese venne un altro grande minorita: Nicola, che a metà del Duecento diventa vescovo di Assisi.

Narra Antonio Cristofani in Dalle storie di Assisi: " Nel 1247 il capitolo del nostro duomo, con l'assenso del cardinale di Sant' Eustachio, legato pontificio nell'Umbria, elesse vescovo Crescenzio di Jesi, stato general ministro dei frati minori, il quale non ottenne la sanzione d'Innocenzo IV. Ed in luogo del rifiutato, deputava lo stesso anno quel pontefice al reggimento di questa chiesa un altro minorita, Nicolò di Calvi, suo cappellano. Ma non poté entrare nel possesso della cattedra innanzi al 1250 per la contumacia del clero, ostinato a difendere la prima elezione, o voltosi alla parte imperiale durante l'assenza del pontefice d'Italia ". " Nel 1258 intervenne san Bonaventura alla donazione fatta in Bevagna, al medesimo ordine, nella chiesa di San Giovanni. Ebbe egli una differenza con l'abate di Nonantola intorno alla giurisdizione sul priorato di Valfabrica ".

Di Nicolò da Calvi - che avrebbe scritto anche la vita di papa Innocenzo IV - non sappiamo con esattezza l'anno della morte. Lo stesso Cristofani, però racconta che nel 1273 i canonici del capitolo della cattedrale avevano eletto il successore di Nicolò alla guida della diocesi assisana, e ancora una volta era un francescano: frate illuminato da Chieti … »

La chiesa di S. Francesco e il convento di S. Berardo sorgono a circa 500 metri dalle mura di Calvi dell'Umbria, su un crinale collinare che divide le valli di Otricoli e di Magliano Sabina, all'incrocio della vecchia strada per Narni.
Secondo la tradizione, furono edificati su un fondo di proprietà della famiglia di S. Berardo, giovane Calvese che, conquistato dalla predicazione del Poverello d'Assisi di passaggio per il paese nel 1213, lo segui e, inviato a portare il Vangelo in Marocco, vi subì il martirio insieme ad altri quattro confratelli.

Della primitiva chiesa, originariamente dedicata a San Vittoria e dell'annesso piccolo oratorio si hanno notizie documentarie a partire dal 1291. Del complesso architettonico originario, attualmente si conservano la parete nord, la facciata della chiesa ed il piccolo oratorio. Quest'ultimo, costituito da due locali, uno dei quali sopraelevato, è stato inglobato nella costruzione posteriore all'incendio ed al saccheggio perpetrati dai Lanzichenecchi nel 1527.

La chiesa, edificata in pietra calcarea locale, orientata nel modo canonico, restaurata più volte nel corso dei secoli XVII e XVIII, presenta una facciata di forma quadrata sormontata da un timpano con l'insolita presenza di una unica aula voltata a botte con 10 cappelle laterali e conserva all'interno pregevoli dipinti attualmente trasferiti nella Parrocchia di Calvi perché la chiesa ancora una volta in restauro.

Dalla piazzetta antistante la chiesa si accede al chiostro quadrato con, al centro, un pozzo del secolo XIII, alle pareti dei resti di affreschi della seconda metà del XVII secolo raffiguranti scene della vita di San Francesco.

Il convento di San Berardo ha una storia affascinante e sin dal 1213 e oggetto di interesse quale luogo santo e subisce numerose trasformazioni e svariate ricostruzioni:

 

1213 – S. Francesco passa a Calvi, vi predica e chiama alla sua religione un giovane dal nome Berardo il quale dona alcune sue terre fuori le mura del paese per erigere una chiesa ed un convento. In un documento del 1613 si legge che nel periodo in cui Francesco restò a Calvi, il Santo dimorò in una piccola chiesa San Vittoria, la quale fu poi dai Calvesi, mentre era ancora vivo il Santo eretta una chiesa con un convento …

1291 – Nicolò IV concede indulgenze, con bolla papale, ad alcune chiese francescane, tra le quali viene nominata quella di Calvi.

1330 – Nell’elenco dei conventi Francescani esistenti nella provincia San Francisci, Custodia Narnensis, lasciataci da Paolino da Venezia, troviamo Carvi - um.

1367 – In una traduzione dal latino di una pergamena degli statuti di Calvi del 1367 si legge: “stabiliamo che ogni anno siano comprate e date ai Frati di S. Francesco in Calvi, mezzo centinaio di tegole per riparare il convento di S. Francesco, la chiesa di San Vittore e la casa del luogo di S. Francesco. La tesoreria è tenuta a comprare dette tegole a spese del comune di Calvi e a darle ai Frati di detto luogo …”

1399 – Il convento è annoverato negli Annales Minorum di L. Wadding

1612 – Lettera al Cardinal Lante … dal guardiano della comunità di S. Francesco perché il convento minaccia rovina ed ha bisogno di restaura mento insieme ad altre cose che necessitano, perciò visto che la fraternità è povera non si può permettere tale onere …

1612 – Lettera al sig. generale di San Francesco. Ancora si ribadisce la necessità di restaurare il convento anche se non ci sono fondi necessari per farlo. Inoltre la lettera denuncia il desiderio dei frati di ingrandire la chiesa che non è più capace di ospitare i fedeli che la frequentano.

1615 – Lettera al sig. Domofonte Ferrini … per la necessità del convento ci sarebbe bisogno di mille scudi, per finire le riparazioni e renderlo abitabile; nonché provvedere alla sacrestia per le cose necessarie ai divini uffici ed infine per rifare i muri di recinzione che circondano il sito …

1615 -  Lettera  al Sig. Domofonte Ferrini … e bene narrare al Papa che la chiesa in due facciate ha fatto apertura ed è necessario farvi speroni o anche rifarla …

1665 – Richiesta di aiuto dei fabriceri della Chiesa di San Francesco del convento di Calvi … per finire di voltare la Chiesa …

1693 – Descrizione dell’altare di destra in legno intagliato e richiesta del necessario per la celebrazione del Santo Sacrificio …

1702 – Concessi trenta scudi per ristabilire l’organo antico …

1810 – Il Convento e tutti i beni del Monastero di San Berardo di Calvi vengono affittati …

1815 – I Religiosi del convento di San Berardo di Calvi espongono le gravi angustie in cui si trovano per la scarsezza della stagione e per i riadattamenti ancora necessari al Convento …

1890 – La Chiesa di San Francesco diviene Parrocchia di San Valentino e vi vengono trasferiti tutti i quadri in essa contenuti, compresa la campana …

1891 – Visita Pastorale: … vi è la possibilità di riacquistare il Convento ma il prezzo richiesto e i lavori di restauro da fare non consentono un tale passo …

1900 – Visita Pastorale: … il convento ha urgente bisogno di essere restaurato. I tetti e la chiesa sono i più urgenti …

1910 – Da una foto dell’epoca appare la Chiesa di San Francesco con in facciata la finestra rettangolare aperta al centro …

1919 – Il sindaco di Calvi rivolge premure affinché sia agevolata la riparazione dei danni arrecati dal terremoto del 1915 alla chiesa di S. Francesco …

1927 – Dalla relazione inviata alla Sopraintendenza dell’Arte Medioevale e Moderna dell’Umbria viene evidenziato che della primitiva costruzione non rimane molto ma è ancora possibile fare un restauro di talune parti e anche della facciata con relativo consolidamento dell’edificio … Inoltre sono urgenti la ripulitura degli affreschi del chiostro e la restaurazione dei tre quadri della venuta dello Spirito Santo, di San Berardo, del Martirio di
San Pancrazio …

1941 – Riparazione del Tetto …

1945 – Eseguiti lavori di restauro a seguito dei danni bellici …

Dopo questa data seguirono anni bui in cui non avvenne nulla d'importante che possa interessare la storia del convento, anzi pare proprio sia stato completamente abbandonato. Negli ultimi anni, a sentire gli abitanti di Calvi, il Chiostro del Convento fu oggetto di vilipendi di ogni tipo e fu proprio nel suo più avanzato stato di degrado, che Fra' Elia lo vide per la prima volta nel gennaio 2003.

2003 – Il 19 luglio Fra Elia e altri due frati prendono possesso del convento di San Berardo. Il 23 ottobre vi si insediano in maniera definitiva alle ore 11.00 del mattino. Il 04 novembre dopo che, a seguito di copiose piogge una parte della controsoffittatura era rovinata, facendo vedere le condizioni dell’interno del tetto dell’ala nord del convento; si cominciano i lavori di riparazione offerti all’epoca da un benefattore di Brescia. Inizialmente tali lavori dovevano consistere solo in una sistemazione parziale delle parti ammalorate, ma dopo un sopralluogo approfondito visto il desolante spettacolo delle condizioni di tutto l’immobile si cominciarono i lavori di risanamento conservativo e di consolidamento. Lavori che ancora oggi continuano. Il Convento, però, ora è stato riportato ai suoi antichi splendori, definito da Fra Elia “  … una corona regale per Dio … “  e riconsegnato alla dignità di luogo di culto per cui era stato costruito originariamente.   [1]

[1] Vedi riferimenti Bibliografici